JACK LONDON, IL RICHIAMO DELLA FORESTA

Le classi prime (sezioni A, B, C, E, F, H, O, P) della Scuola Statale Secondaria di primo grado “Giacinto Diano” di Pozzuoli hanno partecipato al Progetto “Lettori in gioco”. Un torneo di lettura, che per quest’anno, a causa del Covid 19, non si è concluso con la canonica sfida tra classi. Durante l’anno, gli alunni hanno letto sette romanzi di autori classici e contemporanei e di vario genere: dall’avventura al fantasy. Durante il secondo quadrimestre, i ragazzi sono stati impegnati nella recensione di quei libri che li avevano maggiormente colpiti. Vi presentiamo qui un elaborato selezionato dai docenti di Approfondimento che hanno collaborato al progetto, Francesco Saverio Annunziata, Luisa De Rosa, Anna Florena e Susy Scotto di Carlo, e dai docenti referenti del progetto stesso, Daniela Contrada e Giuliana Manna.

Tra i libri proposti ai nostri alunni, figura un caposaldo nel genere d’avventura, il romanzo dello scrittore statunitense Jack London, “Il richiamo della foresta”, pubblicato nel 1903 e reso nel tempo ancor più noto dagli innumerevoli adattamenti cinematografici e televisivi, anche recenti. Un romanzo ricco di temi: il viaggio, la ricerca della propria identità, la natura, il rapporto tra l’uomo e gli animali, l’amore incondizionato, la durezza della vita. Ecco la recensione del nostro giovane lettore!

Il richiamo della foresta”, recensione di Luca Cotti Zelati, Classe I P

La storia

La storia è ambientata in Canada durante la corsa all’oro nel Klondike. Il protagonista è un cane di nome Buck, che vive in California ed il proprietario è il giudice Miller. Buck viene rapito dal giardiniere di Miller che lo vende a degli uomini che addestrano cani da slitta in Alaska. Buck impara a sopravvivere agli inverni molto rigidi grazie all’aiuto degli altri cani, ma litiga spesso con Spitz, un husky capo slitta. Buck vince sempre e nell’ultimo scontro lo uccide diventando il nuovo capo slitta. Il gruppo dei cani viene venduto a dei nuovi padroni, che li usano per fargli portare carichi pesanti verso le miniere. I viaggi lunghi però indeboliscono i cani e uno di loro muore. Successivamente il gruppo di cani viene venduto ancora una volta ad una coppia di cacciatori d’oro, che li maltrattano facendo morire molti di loro di fame e di stenti. Arrivano all’accampamento di John Thornton che nota le bruttissime condizioni dei cani e avverte il gruppo che è pericoloso attraversare il fiume, perché il ghiaccio è sottile. Ignorando i suoi avvertimenti proseguono, ma Buck sente il pericolo e non vuole continuare. Uno degli uomini, Hal, lo colpisce e Thornton interviene liberando Buck e diventando il suo nuovo padrone e amico. Un giorno Thornton vince una scommessa e così può andare anche lui in cerca d’oro. Buck fa amicizia con un lupo e insieme gironzolano per la foresta ma torna sempre dal suo padrone. Un giorno però…

Il protagonista

È un cane di nome Buck che vive in California ed il proprietario è il giudice Miller. Buck viene rapito dal giardiniere di Miller che lo vende a degli uomini che addestrano cani da slitta in Alaska.

La Citazione

“Una volta per tutte aveva capito che davanti a un uomo con un bastone non aveva possibilità. Aveva imparato la lezione e non la dimenticò per tutta la vita“. Questa frase mi ha colpito perché bisogna combattere ma fino ad un certo punto, finché non trovi qualcuno più forte di te contro il quale non hai nessuna possibilità di vincere.

La scena

La scena più bella è quella dove Buck diventa il capo branco dei lupi; inizialmente uccide il capobranco spezzandogli il collo e poi altri tre lupi provano a sconfiggerlo ma lui li uccide tutti. L’intero gruppo allora prova a lottare, finché Buck raggiunge un riparo, che gli permette di difendersi solo dagli attacchi frontali e dopo un po’ sconfigge l’intero branco. Il suo amico lupo comincia a guaire ed il lupo più anziano comincia ad ululare alla luna, seguito dal branco. Inizia ad ululare anche Buck che esce dal suo rifugio per unirsi al gruppo.

Il voto

È un bel romanzo di avventura, pieno di emozioni e sentimenti. Gli do 8 perché a volte è un po’ lento, ma è anche ricco di particolari che aiutano ad immaginare le scene.

 

 

Daniela Contrada

Grafica pubblicitaria, storica dell’arte e restauratrice, ha operato a lungo nei rispettivi settori prima di dare sfogo alla sua creatività nell’insegnamento di materie letterarie presso la scuola secondaria di primo grado.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *